Impara l’ARTE … e mettila in scena!

“Si può fare teatro ovunque, purché si trovi il luogo in cui viene a crearsi la condizione fondamentale per il teatro; deve esserci, cioè, qualcuno che ha individuato qualcosa da dire, e deve esserci qualcuno che ha bisogno di starlo a sentire. Quello che si cerca, dunque, è la relazione. Ogni teatro è pedagogia”.

Copeau

Come nasce l’idea

I bambini e le bambine della scuola dell’infanzia amano i giochi del “far finta“ perché danno loro l’opportunità di esprimersi attraverso una molteplicità di linguaggi.

Ecco che stoffe, mantelli, cappelli, bambole e burattini, ma anche piatti, bicchieri ed un immancabile specchio, diventano complici di un gioco simbolico dove il bambino può riflettere le proprie emozioni.

I bambini sono dotati di grande fantasia; è questa l’età in cui iniziano a raccontare e raccontarsi storie con l’abilità di vedere cose che non ci sono e rappresentarle. Nutrono il desiderio e il bisogno di mettersi in gioco, fare movimento, divertirsi ed iniziare a relazionarsi con i propri pari.

Attraverso la sperimentazione, la simulazione di personaggi, la simbolizzazione di esperienze personali, il bambino esterna l’emotività nascosta, riesce a riconoscere le emozioni e a comunicare la propria identità permettendo, così, anche all’adulto che lo osserva, di valutare e promuovere interventi educativi miranti alla socializzazione, all’integrazione nel gruppo ed allo sviluppo dell’iniziativa personale.

Nasce così l’idea di dare spazio alle attività di educazione teatrale nelle scuole per consentire ai bambini di percepire le proprie capacità creative, imparare a comunicare attraverso nuove forme di linguaggio che spaziano dal corpo, alla voce, all’ascolto, inserirsi in un gruppo trovando una dimensione ed un ruolo al suo interno.

Il “far finta” si trasforma nel fare spettacolo, un percorsoche permette ai bambini di crescere e sviluppare la propria creatività, ma anche esprimere sentimenti ed emozioni, esercizio che conduce ad una maggiore consapevolezza di se stessi e degli altri.

Quali sono gli obiettivi

  • Sviluppare l’immaginazione e la creatività;
  • Imparare a gestirele dinamiche di un gruppo: trovare il proprio posto, individuare punti di riferimento, imparare a cooperare;
  • Migliorare la relazione con se stessi e con gli altri;
  • Utilizzare il racconto come strumento perriconoscerele proprie emozioni, i propri desideri rispetto a ciò che accade intorno;
  • Migliorare le capacità comunicative attraverso il linguaggio poliedrico del teatro;
  • Produrre uno “spettacolo” inteso come momento di apertura agli altri. 

Qual è la metodologia

Questo laboratorio è una proposta che intende privilegiare un approccio vivo e immediato, puntando direttamente alla pratica di fare teatro.

Attraverso giochi simbolici e teatrali i bambini arrivano a conquistare, in modo profondo e spontaneo, importanti competenze verbali, motorie e cognitive, e a vivere forti gratificazioni sul piano affettivo e relazionale. Queste attività, inoltre, contribuiscono a rendere i bambini più autonomi, sia nel gioco libero che nelle attività organizzate.

Il fine di tale attività non è tanto lo spettacolo, piuttosto far scoprire ai ragazzi, attraverso la realizzazione dello stesso, le proprie e personalissime capacità creative e comunicative.

Compito dell’insegnante sarà quello di conduttore e animatore dell’esperienza, nonché di complice nella realizzazione del gioco, quando se ne presenti l’occasione.

Durata

Il laboratorio si articola su 12 incontri da due ore ciascuno.